lunedì 19 marzo 2012

Vinago MTB - 18 marzo 2012

Vinago, ore 9.00. Dopo un bel riscaldamento di 8km da casa fino alla partenza eccomi qua a provare la prima edizione di questa gara del Circuito dei Parchi. Il percorso l'avevo provato domenica scorsa, sbagliandolo più volte, ma un idea ce l'ho di cosa mi aspetta: mazzate! Non tanto per il fisico, sto bene, sono il lento ma costante miglioramento, quanto per la tecnica di guida, di cui sono non carente, peggio! sono qui per fare il ripasso...e qua si va su per strappi da rapportino dove devi bilanciare il peso del corpo tra ruota anteriore e posteriore, e non è facile per niente, si scivola e ci son discese brevi ma piene di sassi da farti volare senza controllo...sperem!
Per iniziare una coda luuuunga di gente ad iscriversi, ma quanti ce n'è che al mattino presto, la domenica,con un freddo becco che non pensavo si divertono a spatasciarsi sui sassi? poi dice che i triatleti son matti...e il bello è che son partito da casa in braghette corte e cara grazia che mi son messo il giubbino windstopper della mia mitica ARC Busto Arsizio! già, perchè per non sfigurare mi presento vestito da triathlon a una gara MTB! Fedeltà alla maglia sempre!
In totale bello intirizzito e congelato (i guanti? furbastro...abituato a correre a -8°C appena c'è 5 gradi è estate, neh?) cerco di scrivere inutilmente i miei dati sul foglio iscrizione, ma non mi si muovono le dita...bell'inizio! ma si, poi ci si scalda! in totale si fa tardi, devo fare una corsa già per arrivare al pelo alla partenza, riscaldamento velocissimo e via!

 Temevo gli intasamenti e così è stato, intruppati alla grande...in mooolti punti, ma era ovvio e scontato, fa parte del gioco, si chiacchera, si scherza, è bello lo spirito di 'ste garette!
Poi la videocamera non mi funzionerà bene, non l'ho ricaricata a dovere e son riuscito a fare solo microfilmati in punti non interessanti...che sveglione... Il percorso meritava delle belle riprese, ma ho toppato. Insegnamento per le prossime gare! Anche perchè non avevo certo il tempo di controllare se era accesa o no, dovevo stare attento a non ribaltarmi in salita e in discesa!
3 cadute in 3 giri, en plein! due in salita, a velocità zero con adagiamento sul terreno, tentando una volta di capottarmi e l'altra di sganciare un pedale quando ormai era troppo tardi... una in discesa per frenata improvvisa di chi mi precedeva, per fortuna nessuna conseguenza, e m'ha fatto molto piacere il calore di tutti che si prodigavano al soccorso! Ho giocato come i bimbi, nel fango, con la terra, a cadere e rialzarsi!

D'altronde m'ero iscritto per questo, giocare con la MTB, imparare un pò di guida e di assetto e assaggiare la terra. Non intendevo proprio "assaggiarla" così direttamente, ma sono stato accontentato! Vedi a desiderare le cose, poi rischi che si avverano!
E dopo tanti strappi, cadute, inseguimenti e sorpassi, terra e pietre, galoppate in pianura coi quadricipiti in fiamme, discese col cuore in gola, ecco l'agognato traguardo! 
L'arco di trionfo, la conclusione di un percorso  che è fisicità, natura, sangue che corre, sensi risvegliati e metafora di vita: "non conta quante volte cadi, ma quante volte ti rialzi" diceva quel filosofo di Stallone in "Rocky" (che cultura...)